Distesa sulle pendici di una collina che domina la valle della Dordogna, Saint-Émilion è una piccola città medievale classificata come patrimonio dell'UNESCO. Famosissimo anche il suo vigneto, distribuito in nove comuni con una grande diversità di terroir. L'altopiano calcareo e la costa argilloso-calcarea danno vini di un bel colore, corposi e strutturati. Verso Pomerol, la ghiaia produce vini più fini. Per quanto riguarda il vitigno, è tradizionale bordolese, con predominanza del Merlot. Solo i migliori vini hanno diritto alla denominazione Grand Cru; la maggior parte proviene dal margine dell'altopiano calcareo e dalla costa argilloso-calcarea. La classificazione dei Grand Cru è stata istituita nel 1955 e viene rivista ogni 10 anni. Distingue due categorie di cru: le prime crescite classificate (A e B) ei grands crus classificati. Questa tenuta del XVI secolo è una delle più antiche del vigneto di Saint-Émilion. In origine era un chiostro dei monaci certosini, poi apparteneva alla famiglia Dumas de Fombrauge nel XVIII secolo. I vini di Château Magrez Fombrauge cru sono sottoposti a una cura precisa e meticolosa e le uve sono gestite esclusivamente a mano, vinificate per gravità. Le operazioni di vinificazione sono svolte sotto la guida di Michel Rolland. Dopo la macerazione a freddo, la fermentazione avviene in tini a temperatura controllata per un periodo da 28 a 35 giorni. Nota, la vinificazione avviene lotto per lotto. I vini rimangono 24 mesi in barriques nuove prima dell'imbottigliamento.