Château Tertre Roteboeuf 2002 Saint-Emilion Grand Cru
Château TERTRE ROTEBOEUF 2002 Saint-Emilion Grand Cru
Fieramente indipendente, François Mitjavile è un erudito viticoltore, appassionato di storia dell'agronomia, che ha rivelato Tertre Rotebœuf, questo "stravagante, il terroir argilloso più esotico della costa meridionale" di Saint-Émilion.
Per lui un grande vino è "riuscire a fondere una proprietà", visione in contrasto con la doxa dei castelli che oggi dividono la loro produzione in due, tre o anche quattro annate, con sempre di più di cerca di brillare in classifica.
Questa tendenza all'eugenetica dell'uva e alla sua concentrazione indirizza la produzione verso "grandi lattine di vino" che il visionario François Mitjavile confuta. Qui tutto viene assemblato dalle pressature, ad ogni travaso, affinato in botti nuove da un solo bottaio (Radoux, grana fine, tostato biondo), per due o tre anni: "Deve essere bollente", perché il grande vino, per François Mitjavile, diventa civilizzato con l'invecchiamento. Con i suoi vitigni bassi, il loro ciclo vegetativo ben regolato, la loro perfetta fotosintesi (poca sfogliatura), il vigneto esposto a sud viene vendemmiato tardivamente e tempestivamente nelle prime fasi della decomposizione crepuscolare delle uve.
"I vini ottenuti da uve raccolte alla soglia della loro decadenza invecchiano meglio di quelli raccolti precocemente e troppo croccanti. Bisogna cercare la freschezza in una leggera sovramaturazione". Tertre Roteboeuf ha innegabilmente una singolarità, un accento particolare che rende questo vino uno dei più affascinanti e indispensabili di Saint-Émilion.
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Château Tertre Roteboeuf 2002
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